mercoledì 22 febbraio 2012

一 {Articolo numero 1}

Buon anno cari lettori del DIYgest!
Dal titolo, avrete già inteso che qui si parla di Manga, di Anime, e di tutto quanto di Giapponofilo può avere a che fare con questa che è la mia passione e quella di molti.
A proposito, vi racconto un aneddoto che mi ha ispirata per questo articolo: sono a cena con il mio solito gruppo all'Asahi (il Giapponese davanti al Castello Estense, ne? Lo conoscete? Non vorrei fare pubblicità ad un ristorante piuttosto che ad un altro, ma il riso saltato con gamberi dell'Asahi è recentemente entrato nella top 5 dei miei cibi preferiti, nonché uno dei moviti per cui non è necessario dogarsi :D) e il ragazzo seduto al tavolo a fianco dice alla sua bella: “Bla bla bla Senbonzakura bla bla...”.
Dopo un rapido scambio di sguardi di intesa, i miei compari ed io cerchiamo di mascherare dietro ai menu aperti il nostro ghigno malefico da fan di Bleach (non so se conoscete Bleach e in quale misura, è un manga piuttosto famoso e piuttosto lungo di Tite Kubo. Anche questo fa parte dei motivi per cui, secondo la sottoscritta, non è assolutamente necessario ricorrere all'uso di droghe e, nel mio gruppo, ci sono una quantità talmente alta di meme a sfondo Bleach che non saprei nemmeno elencarveli tutti) quando una mia amica interpella il suddetto vicino di tavolo con secco: “Ehi, tu, hai per caso detto 'Senbonzakura'?”.
Il ragazzo si mette a ridere facendo cenno di "sì" con la testa mentre la sua dolce metà commenta “Certo che questo è proprio un ritrovo di Otaku!”.
Questo aneddoto, che ci ha fatto ridere oltre quanto sarebbe stato considerato entro la sanità mentale, e tanti piccoli episodi divertenti mi hanno ricordato una cosa importante che, a volte, dimentico: miei cari colleghi Otaku, non siamo affatto soli!
Non so voi, ma io, quando faccio la mia gita annuale al Lucca Comics and Games, mi stupisco sempre di quanta gente condivide con me questa passione (che nel mio caso sfocia un po' nella malattia mentale :D), in quanti seguiamo le stesse serie e, forse, proviamo le stesse emozioni al pensiero di fare un cosplay o di incontrare un doppiatore. Ma, infondo, non è necessario andare tanto lontano per trovarci tra noi.
Guardatevi attorno, nella nostra Ferrara: sull'autobus c'è una ragazza che legge Death Note, per strada qualcuno fischietta l'opening di .hack//SIGN e, probabilmente, in stazione ci sarò io con la borsa di Kuroshitsuji ad aspettare il prossimo treno che porti alla Città Incantata.

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